Le sindromi vertiginose
La percezione dell'equilibrio è affidata a tre componenti periferiche: l'apparato vestibolare dell'orecchio interno (60%), la vista (20%) e le informazioni propriocettive provenienti dai muscoli del corpo (20%). Tutte queste informazioni vengono integrate a livello del sistema nervoso centrale.
Per via del ruolo predominante occupato dai recettori dell'equilibrio dell'orecchio interno, nell'approccio a qualsiasi sindrome vertiginosa, soprattutto se associata a nausea, vomito o sintomi che possono riguardare la funzione uditiva dell'orecchio interno, uno dei primi passi da compiere è la valutazione specialistica otorinolaringoiatrica con studio otofunzionale e vestibolare. Esso consiste fondamentalmente nella valutazione di uno dei segni clinico-strumentali più importanti della vertigine, il nistagmo, ovvero movimenti involontari, simmetrici degli occhi ricercati con inibizione dellafissazione, utilizzando una particolare maschera con videocamera da infrarossi. L'esame viene integrato con valutazione della risposta durante particolari stimolazioni come repentine variazioni di posizione.
La diagnosi corretta, in caso di patologia dell'orecchio interno, consente la risoluzione dei sintomi tramite un appropriato iter terapeutico. Nel caso in cui la vertigine non dovesse dipendere da un fattore correlato all'orecchio, il paziente viene instradato in un percorso diagnostico successivo che include visita neurologica, ecocolordoppler dei vasi epiaortici, diagnostica per immagine cerebrale ed altre valutazioni specifiche.