specialisti in otorinolaringoiatria ed audiologia


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dal 1975

Studio Medico Cantore

Curare la sordità

                                

Al giorno d'oggi praticamente tutte le tipologie di sordità possono essere curate in maniera efficace, restituendo al paziente la possibilità di ascoltare i discorsi dei propri cari e tutti i suoni ambientali.

I bimbi nati sordi (circa 1/1000), inoltre, una volta sottoposti a diagnosi precoce, possono essere trattati con strategie terapeutiche tali da consentire loro di apprendere regolarmente il linguaggio. Fondamentale però la diagnosi entro i primi mesi di vita ed un trattamento precoce.

Nel paziente affetto da ipoacusia dal grado lieve al grado medio-grave è importante giungere ad una diagnosi precisa con le metodiche cliniche e strumentali più appropriate, in modo da sottoporre il paziente alla terapia otomicrochirurgica o protesica più adeguata. Le metodiche otochirurgiche funzionali, con protesi impiantabili di tipo passivo o attivo, sono sempre più efficaci ed affidabili, ed hanno indicazioni sempre più ampie, dalle ipoacusie trasmissive di grado medio mono o bilaterali, alla perdita completa monolaterale dell'udito (vedasi sezione news per approfondimenti).

L'ipoacusia non trattabile chirurgicamente può essere affrontata con approcci protesici avanzati con protesi moderne digitali miniaturizzate che consentono risultati eccellenti.

 

Il paziente che per controindicazioni mediche (otiti esterne recidivanti ed altre condizioni patologiche audiologiche) o per motivi di scarsa tollerabilità nei confronti delle protesi acustiche tradizionali, può essere sottoposto ad impianto di protesi acustica totalmente inmpiantabile, senza nessuna componente esterna visibile. Il primo intervento chirurgico del genere al sud Italia è stato eseguito dal dr. Italo Cantore a Potenza nel mese di Ottobre 2020 (vedasi sezione news)

Nei casi di ipoacusia grave o profonda nei quali tutte le strategie protesiche tradizionali non hanno alcuna utilità o utilità molto limitata, oltre che nei bambini nati con sordità profonda, è possibile ricorrere all'impianto cocleare, detto anche orecchio bionico.

Esso sostituisce la coclea, cioè l'organo che trasforma le onde sonore in impulso nervoso, e converte i suoni in stimoli elettrici che attivano direttamente il nervo acustico. La parte impiantabile è disposta con procedura chirurgica sotto la pelle dietro l'orecchio, con un prolungamento con una serie di elettrodi che viene inserito all'interno della coclea. Il processore esterno si posiziona come una protesi normale sull'orecchio. I due sistemi comunicano tra loro con radiofrequenze. Il processore esterno trasforma i suoni dell'ambiente esterno, attraverso un codice specifico, in segnali elettrici che vengono trasmessi alla parte interna. Quest'ultima, attraverso gli elettrodi posizionati all'interno della coclea, li trasmette direttamente alle vie uditive del sistema nervoso centrale, determinando le sensazioni sonore.

video esplicativo     versione apple 

L'orecchio bionico permette oramai a migliaia di adulti sordi di riprendere una vita sociale sostanzialmente normale ed a migliaia di bambini nati sordi di non divenire degli invalidi per tutta la vita.

L'impianto cocleare, novità degli ultimi 20-25 anni che ha consentito di ottenere il primo e solo organo di senso sostituibile con un ausilio elettronico, è diventato una realtà anche a Potenza dal 2004 e nel 2011, per la prima volta al sud Italia, è stato inoltre eseguito un impianto cocleare ibrido, una evoluzione dell'impianto cocleare tradizionale, destinato a pazienti con residui uditivi sulle basse frequenze (per approfondimenti si veda sezione news)